L’avesse detto qualcun altro non gli avrei creduto e mi sarei pure irritata, e parecchio. Invece la dichiarazione l’ha fatta, in pubblico, un credibilissimo Alessandro Perissinotto. E che dichiarazione! Ha detto, a farla breve, che gli bastano tre settimane per scrivere un giallo e magari sei per un libro “più complesso”. È successo a Erba durante la presentazione che ho condotto a “La passione per il delitto” di tre autori molto godibili e apprezzati dal pubblico. Il già ricordato Perissinotto, l’ottima ligure Cristina Rava e la simpatica Alice Basso. Il prof torinese non è comunque l’unico mostro di velocità. Anche il mio amico Maurizio De Giovanni, autore prolifico ed eclettico, sostiene di usare le vacanze per scrivere i suoi bestseller. Bravi, non c’è che dire. Lo confido a questo diario con ammirazione (per loro) e un filo di autocommiserazione per le mie lungaggini. Però… mi consolo: a cosa servirebbe se scrivessimo tutti veloci? Già così le librerie sono intasate e gli editori non sanno a che santo votarsi.