Un amico mi consiglia di leggere Gordon, romanzo-scandalo pubblicato nel 1966 da Louise Wallbrook, nom de plume di Edith Templeton. Personaggio, mi assicura, assai diverso da E L James che con le sue Cinquanta sfumature di… etc etc resta a suo parere una Liala porno. Templeton, dunque: nata a Praga nel 2016, vissuta a Londra e in India, morta a Bordighera, che aveva eletto sua nuova patria, nel 2006. Grande personaggio, degli anni in cui si parlava ancora degli scandali erotici di Lawrence, Miller e Anais Nin, autrice di un romanzo che mezzo secolo dopo la prima pubblicazione dimostra di avere conservato il proprio fascino grazie alle ristampe ottenute in tutto il mondo. Proprio come resta affascinante la vita che l’autrice ci sbatte in faccia senza pudore, tenendo a ribadire che le sue trasgressioni sono tutte felicemente autobiografiche. Le tappe meno sconvolgenti, in breve: lascia Praga nel 1938 sposando un inglese, riconquista la propria libertà durante la guerra, si arruola nell’armata britannica, subito dopo la guerra ha un intenso rapporto con lo psichiatra scozzese Gordon che a modo suo disprezza, e che a sua volta sembra divertirsi a umiliarla, ma del quale non riesce a fare a meno. Tanto che un’ora dopo il primo incontro è già cera molle nelle sue mani. Dopo la strana love story un secondo matrimonio con un medico inglese la porta in India (il marito diventa medico personale del re del Nepal) e avanti così con le prime prove letterarie, i primi scandali e via dicendo.
Ma per tornare a Gordon: è stato tradotto in italiano da Neri Pozza e credo sia reperibile senza troppi problemi. Io ho scaricato sul mio Kindle la versione inglese che trovo di straordinaria finezza, anche considerando che Templeton non scrive nella sua madre lingua. E mentre leggo e ricordo il lungo ostracismo posto al libro in Germania e Inghilterra, mi restano molti dubbi sull’accoglienza che il mercato farebbe a una romanzo del genere. Le scene di sesso sono contenute, le manipolazioni risultano più accennate che enunciate. Il tono si apre alla seduta psicanalitica, lascia filtrare un diffidente misoginismo e analizza i rapporti sadomaso imitando un rapporto clinico. La lettura continua. Mentre, lo dico all’amico che me l’ha consigliato sperando di non farlo infurare troppo, nelle edicole vicino a casa scopro con sconcerto i tre volumi della signora E L James. Specchio dei (nostri) tempi?
Regine dell’eros (2)
3 Comments
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Io l’ho letto vi assicuro che è molto avvincente.
http://www.pascalgigolo.com
Premetto di non conoscere Edith Templeton, ma ho letto con molto piacere Lawrence, Anaïs Nin e Miller. Rimedierò e andrò a leggere con curiosità.
E devo dire sinceramente la mia opinione, le scene di sesso di Lawrence in “Lady Chatterley’s Lover” (libro che mi hanno proibito al liceo, ma sono subito andata a leggermelo da buona “ribelle”) sono veramente splendide nelle loro descrizioni mai esagerate e sempre piuttosto contenute. Per me è sempre stato un gran bel libro pieno di sensualità ed erotismo, insomma, un esempio di letteratura erotica (anche se oggi probabilmente non viene più definito tale)!
Alessandra
D’accordo su tutto. Anche sul rimpianto che traspare per il fatto che il tempo di Lady Chatterley è ampiamente, sciaguratamente, irreparabilmente finito.