Ho studiato scienze politiche oltre 50 anni fa, dunque a distanza di tanto tempo le mie nozioni sono piuttosto rugginose. Tra l’altro ho avuto per professore il celebre Gianfranco Miglio – diventato poi ideologo della Lega – che si presentava in aula con un borsino e leggeva anno dopo anni dai suoi appunti. Questo per dire che non seguiva le evoluzioni in corso e neppure ci ha dato gli strumenti per capirle.
Il suo corso di Storia delle dottrine politiche si fermava a John Stuart Mill – pensatore morto nel 1873 – perché secondo lui era impossibile esprimere giudizi su personaggi più recenti e dunque non abbastanza cristallizzati da una oggettività storica. Velo pietoso dunque sul convulso secolo delle ideologie più nefaste, due guerre mondiali,Vietnam e il boom economico. Questo per dire che di sicuro disapproverebbe un mio avventato giudizio sul varo del nuovo governo presieduto dal prof. Conte, messo in luce folcloristica da un curriculum fuori dal comune. Mi basta dunque fermarmi su un filmatino che mi è giunto non so più come e da chi, una sorta di antologia delle pompose dichiarazioni in cui esponenti del M5s e della Lega si dichiaravano troppo distanti e antitetici per poter governare insieme. E invece si sta proprio realizzando quell’ipotesi esclusa con vigore dai leader sutodichiaratisi vincitori delle elezioni del 4 marzo (pur non avendo i numeri). Con l’aggravante che Salvini ha rotto la coalizione di centrodestra che gli ha permesso di vincere, fruttando il benestare di Berlusconi alla famosa alleanza cui però non darà la fiducia al governo in Parlamento — come non la darà la Meloni.
Ignaro delle resistenze, e della posizione di Mattarella contrario al suo diktat, l’ineffabile duo prosegue nel grande gioco delle dichiarazioni. Il rumore è frastornante: l’Europa non si turbi rispetteremo i patti (di Majo), ma anche faremo il contrario di quello che l’Europa ci dice (Salvini). Siamo orgogliosi di essere italiani (in coro). Faremo leggi per i prossimi anni (in coro), ma solo per cancellare le regole oggi in vigore (di Majo). Al lavoro per il cambiamento con novità epocali (Salvini). Il repertorio del tutto e del contrario di tutto è praticamente infinito. Di concreto, per esempio su come finanziare le riforme più costose, c’è poco, ma pazienza. I fondi ci sono e li troveremo (in coro).
Davvero? Il mondo è bello, ma forse avariato.
Auguri ragazzi. .