Nella mia pagina facebook ho ripreso un bell’articolo di Giulia Ichino sull’importanza del passaparola e la necessità di raccomandare il titolo del libro che si è apprezzato al prossimo: amici, conoscenti, incontri casuali durante un viaggio, a teatro, quando si fa la fila alla posta e quant’altro. Qualche minuto fa, scorrendo oziosamente i molti libri non letti che vagano per la mia casa (nel senso che in attesa di leggerli assai spesso li trascino da una stanza all’altra, da una sedia a una potrona, da un tavolo a un tappeto) — ritrovo un piccolo libro intitolato L’arte del passaparola (Corbaccio). L’autore, Andy Sernovitz, consulente marketing per brand come Ralph Laurent, spiega come si fa a vendere un prodotto-promuovere un’attività-creare un’organizzazione, diffondere un’idea a COSTO ZERO. Praticamente un Vangelo per autori che di questi tempi sono costretti a subire le ristrettezze di un mercato prosciugato dalla crisi persistente economica. In effetti nella premessa l’autore precisa: “Questo è un libro per chiunque abbia qualcosa da vendere”. E spiega: “Naturalmente bisogna che quel qualcosa abbia un valore intrinseco”. Il primo consiglio di mr. Sernovitz è: prima di farvi carico di un prodotto chiedetevi se è abbastanza speciale. Nello specifico la domanda è QUALCUNO NE PARLEREBBE CON UN AMICO? E la precisazione suona: DATE ALLA GENTE UNA RAGIONE PER PARLARE DI VOI. Il passaparola dev’essere facile – deve entusiasmare i clienti- GUADAGNATEVI FIDUCIA E RISPETTO. Offrire premi e denaro in cambio del passaparola è solitamente una cattiva idea. La gente teme di essere “disonesta” se ha un interesse personale. Di contro, PRENDETE L’ABITUDINE DI RINGRAZIARE quanti parlano per aiutarvi. Create benefit e un fan club. Fateli sentire speciali… Ma anche prevenite le critiche costruendovi un’aura di credibilità e accogliete comunque le voci negative nel vostro sito/blog (meglio da voi, dove potete difendervi, che altrove, fuori controllo).
Funzioneranno questi consigli applicati ai libri?