La mia eclettica amica Lucia Tilde Ingrosso è nelle librerie con un nuovo libro, la saga della famiglia Monteleone Baldini+Castoldi editore), liberamente ispirata a racconti della sua famiglia, a testimonianze di amici e alla Storia di tutti noi dall’ultimo quarto dell’800 per buona parte del 900 e qualcosina del 2000. Io l’ho letto, non proprio in anteprima per problemi miei, ma con una certa sollecitudine. E ho capito un paio di cose che voglio condividere qui.
La prima e più importante è che ci vuole coraggio per affrontare un intreccio così complesso, con un cast variegato una generosa spolverata di segreti. ll tutto da dipanare con affettuosa sollecitudine badando a intrattenere il lettore con amori, tradimenti, conquiste e ripensamenti. Ovviamente – Sveva Casati Modignani docet – ci muoviamo negli strati più alti della migliore società. E se uno dei protagonisti non è proprio di illustrissimi natali, si è comunque fatto strada nella professione rivelando talenti che hanno una punta di genio. Ed è proprio da un paio di segreti che parte la storia, con l’incontro tra una nipote Monteleone con un tipo che già dalle prime righe capisci che non la dice giusta, ma non capisci perché, e la festa per un importante superlussuoso anniversario di matrimonio. Uno di quelli che ti si ficcano nella menta e non li scacci più. Il racconto corre tra rosa e giallo con brividi tra paura e piacere che con questo caldo non guastano. A confermare la grinta di Lucia che sulla scrittura punta forte. E mira – comunque – a vincere.