Mi è molto piaciuto La misura del tempo (Einaudi), il nuovo romanzo di Gianrico Carofiglio. Un notevole legal thriller che accompagna l’avvocato Guido Guerrieri impegnato a difendere il figlio di un’antica fiamma da un’accusa di omicidio (che gli è costata la condanna a 25 anni di prigione). Ma anche più di un thriller imperniato su cavilli di un processo mal gestito, grazie a una gran mole di considerazioni filosofiche e per note di vario genere sul mondo dei libri. Degno di nota anche l’umanissimo cambiamento dell’avvocato nei confronti del ragazzo chiuso in una cella forse ingiustamente. Dopo l’iniziale antipatia per il teppistello che vive di espedienti e vende droga, brutto e goffo, Guerrieri assume un atteggiamento protettivo che rasenta la stima – e alla fine si assesta su una solida simpatia.
Forse perché aspetto con una certa ansia l’arrivo del mio nuovo romanzo, La ragazza col cappotto rosso (Piemme) – in uscita tra 39 giorni —- mi ha molto colpito un passaggio della conversazione che si svolge tra Guerrieri e la sua ex, Lorenza, insegnante precaria e aspirante scrittrice senza fortuna.
Quando il tuo sogno è scrivere e riesci a trovare un editore, un editore vero, …. ai l’impressione che sia fatta, che dal in poi sarà tutto in discesa. Invece è appena iniziata la parte più difficile. Sai qual è la vita di un romanzo sugli scaffali delle librerie, se non diventa subito un beat seller? Trenta, quaranta giorni. Poi i librai lo tolgono per lasciare posto alle altre novità.
– Lo tolgono in che senso?
– Non è più esposto in maniera visibile. Nessuno lo vede e nessuno lo compra, a meno che non sia entrato nel negozio apposta…
Non sono pronta per un selfie ad hoc, ma vi esorto a seguire con gli occhi della fantasia i miei ripetuti, ribaditi, irruenti scongiuri. Dopo due anni – e oltre – di lavoro basterà solo un mese per affossarmi?
Destino ingrato, non avrai il mio scalpo!