Riprendo in mano il primo volume della trilogia di Stieg Larsson perché domenica prossima mi sconfronto proprio su questo libro ad Arcore con Nicoletta Vallorani, per il “Pugilato letterario” di Luca Lissoni arbitrato da Eugenio Canton. Solitamente queste sfide sono parecchio divertenti, con due matti che propongono i loro argomenti sul ring metaforico gestito dal giudice di gara Canton – uno pro e l’altro contro il libro prescelto. Il regolamento prescrive 6 round, ognuno dedicato a un tema specifico da esporre in 3 minuti con tempi fatti rispettare al secondo (o quasi) dall’ottimo giudice. Al termine del terzo round c’è una prima votazione del pubblico e dopo il sesto arriva il voto finale che determina il vincitore della gara. I
o sarò l’avvocato della difesa. Mi piace Larsson, anche se ne vedo limiti e fragilità. Apprezzo la coerenza con la quale denuncia gli odiosi crimini contro le donne, le violenze sottocutanee che macchiano la società svedese, apparentemente così progressista. Mi sembra giusto riservare rispetto e attenzione a questo sfortunato autore, morto a cinquant’anni, prima del suo grande successo internazionale. Giusto comunque, e tanto più perché la violenza sulle donne è il leit motiv del lavoro che sto svolgendo ormai da quasi quattro anni in libri come “Il buio oltre la porta” e “Perché io no?” . Due temi apparentemente distanti: il memoriale di una signora della buona società per ben 18 anni vittima di violenze da parte del marito e il romanzo corale intrecciato con storie vere di un gruppo di donne alle prese con una maternità che troppe di loro non riescono a raggiungere. Eppure, il denominatore comune è, anche qui, la violenza. Espressa e massiccia nel primo caso, sottile ma non meno devastante nel secondo. Perché sulle donne cavie si fa di tutto, da massicce terapie ormonali a umiliazioni gratuite. Nel nome della legge e della fede. E sarebbe ora di rivedere drasticamente i parametri tradizionali.
A proposito di “Uomini che odiano le donne”
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Bella accoglienza alla Biblioteca di Arcore per questo round del Pugilato letterario. Tanta gente, interessata e divertita. Ottima avversaria in Nicoletta Vallorani. Sempre bravo l’arbitro Eugenio Canton. Speriamo di ripetere.