A Bologna se la cavano ancora grazie a una provvidenziale eredità. A Milano si arrangiano facendo la metà di quello che dovrebbero dati gli sussidi comunali . Il governo sembra non avere soldi nel modo più assoluto. (non pensate ai soldi destinate ad aragoste e simili). Comunque non ha soldi per case protette e per aiutare donne e bambini in estrema difficoltà. Si lascia perdere perché, forse, non è chiara l’estensione del dramma che tocca un terzo di donne italiane. Forse non si è capito che la violenza domestica divora parte delle nostre risorse. In Inghilterra si perdevano ogni anno 23 milioni di sterline, negli Stati Uniti andavano in fumo intorno ai 50 milioni di euro tra spese per cure mediche prestate alle donne e ai loro figli, psicologi, assistenti sociali, polizia. Senza contare le giornate di lavoro perse (una su 5 sarebbe attribuibile a maltrattamenti). Aggiungiamo l’orrore degli omicidi e vedremo che i costi lievitano a dismisura. Si calcola che diminuendo la violenza domestica con adeguate misure di prevenzione e protezione, il nostro PIL crescerebbe di un paio di punti. Ipotesi, certo: speranze. Ma di questo passo tutte le speranze sembrano destinate a cadere nel vuoto. Con buona pace della quiete e della giustizia sociale. Cliccando sul link presente nell’ultimo commenti di Andrea potete avere un’idea più chiara della situazione del Centro donne maltrattate di Lecce. Buona, focosa, lettura!