Maria lavora in un ospedale e da cinque anni cerca invano un bimbo. Lo scorso dicembre, dopo un inquietante malore, è stata ricoverata d’urgenza nell’ospedale in cui lavora per sospetto infarto. Un drammatico incidente di percorso che non ha influito sulla sua determinazione a continuare la caccia alla cicogna.
Questa storia è arrivata a “Scriviamo insieme”. Ma c’entrava davvero poco con quel progetto-gioco: così, d’accordo con l’autrice, l’abbiamo inserita tra le testimonianze che precedono l’uscita di “Perché io no”.
Sono qui su una barella di ospedale in attesa di un responso …
una barella dove di solito mi trovavo dall altra parte, a tenere una mano, a tranquillizzare un paziente a sostenerlo nel credere in quell enorme e impensabile energia che si ha dentro, ad asciugare una lacrima a sperare con loro che tutto vada bene..
No, questa volta ci sono io con un assordante bip di un monitor che controlla il mio cuore…un ditale che vede come respiro ..un braciale che controlla quello che mi succede. La pressione alta NON MI DA PACE e il dolore toracico all’uscita delle mie amate otto ore di lavoro è un ricordo spaventoso calmato solo da un magnifico farmaco …
e sono qui ad aspettare un responso che mi dirà se ho avuto un infarto o un angina da studiare con il cardiologo….ho fatto anche il full dei fattori di rischio…
Socchiudo gli occhi scendono lacrime silenziose, affianco a me altri compagni di sventura , si piange divisi da una tenda e si spera..
Gli occhi pieni di lacrime si chiudono e i pensieri si accavallano tra quello che ho … e quello che ho sognato in questi cinque anni: un figlio.
Mi manca terribilmente il mio bambino mai arrivato, passano davanti mille pensieri immagino di stringerlo a me di baciarlo, di sentire il suo profumo. Gli parlo, gli dico quanto amore ho dentro lo amo più di qualsiasi cosa…gli canto in modo stonato canzoni che mi cantava il mio papà e canzoni inventate per farlo sorridere… quel sorriso è dentro il mio cuore ..
Voglio alzarmi… voglio andare via… questo bip bip bip disturba il mio sogno.
Riapro gli occhi, sono sola. È notte inoltrata mi sento terribilmente abbandonata …ho paura.
Le lacrime scendono, ho freddo, non viene nessuno. I minuti passano lenti, le ore passano lente, gli occhi si chiudono …sono stanca…
Si corre in un prato pieno di fiori… c’è un venticello. Chiamo nel mio sogno chi amo e si fa festa in questa distesa di fiori alberi e prato verde. Eccolo in lontananza arriva anche il mio amore, mano nella mano con mio marito. Si canta si ride si balla non riesco ad abbracciare mio marito e il mio bambino…
SI APRONO GLI OCCHI . L’INFERMIERA MI ANNUNCIA CHE È ARRIVATO IL MOMENTO DEL SECONDO PRELIEVO che rivelerà SE C’È UN PROBLEMA IMMEDIATO. Penso a quante volte ho eseguito quello stesso prelievo … e a quante paure si possono avere … ma adesso è il mio turno. 39 anni sul collo, 5 anni di ricerca figlio …dolore. ..fallimenti mai un esito positivo … porgo il braccio che ormai regalavo ai colleghi solo per monitorare ormoni femminili pre durante post stimolazioni, e le beta che non mi hanno mai donato un sorriso, una gioia…
Ecco il mio braccio……. ho un ora di tempo. Tra un ora si tirano i dadi…..mi tengono digiuna NON SI SA MAI…..
come per le Beta hcg…SCENDONO LE LACRIME…ma l’infermiera non mi accarezza il braccio non dice nulla……gira i rubinetti e tra flebo e provette. ECCO FATTO conteggio iniziato….merda qui si è veramente soli….e allora fai in fretta (cara collega)..cosi posso richiudere gli occhi… per un’ora sogno ancora altrimenti la paura prende il sopravvento…
…e prometto a me stessa di risolvere il problema della ipertensione …mio marito è a casa con ospiti. È un collega ma non lo avrebbero fatto restare … qui si sta SOLI con il proprio IO …con le proprie paure…con i propri pensieri …con le proprie lacrime…..
Ripetevo sempre ai pazienti al momento dell’induzione all’anestesia in cardiochirurgia di pensare a qualcosa di importante … che trasmetta amore forza …sole energia… perché poi ci si addormenta… e al risveglio ci sarà probabilmente quella bellissima immagine di forza ed energia che farà capire loro che si stanno svegliando. Il che significa che sono tra noi… e tutto è andato bene…..
È il mio momento: devo assolutamente cercare di trovare l’energia …quella positività amore…io non devo fare anestesia ma qui dentro il sole non lo vedo, devo cercarmelo….
Mi faccio cullare dall amore di mio marito…ripenso al bambino seguito in America con doppio trapianto di cellule staminali… Ricordo la corsa a cavallo in chile con lui, quel posto sognato dentro quelle mure in America in cui lottavamo per sopravvivere…quante lacrime….speranze..sogni….
Lui ha creduto… lui ha mixato scienza e forza.. è il mio eroe…..sì …. con lui si scherzava…sarà il padrino del nostro bambino….ma lo faccio più in là, gli dicevo, perchè hai solo 10 anni….
Rideva …e giocava sulla scelta del nome…..ora ha 18 anni il mio guerriero, e ancora non posso invitarlo ufficialmente….
Sento, sì sento che l’ energia torna …sento che le lacrime lasciano il posto al sole … alla forza … ai buoni propositi….
Sì…piccolo amore mio…noi ci incontreremo perchè con il tuo papà ti amiamo da sempre ….
L’esito è qui….. deglutisco , il dottore dice: nessun enzima cardiaco mosso, nessun infarto. Alle 8 signora andrà in cardiologia per la prova da sforzo e variazione terapia ipertensiva etc…etc….etc…..
Un calore avvolge il mio corpo, le lacrime sono di felicità…il mio cuore non mi molla, non può. Io e lui ci amiamo e abbiamo mille e mille kg d amore da dare….hahaahah me la rido adesso….
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII è un urlo di gioia …
In sottofondo sento che l’ultimo posto letto è destinato a me sino alle 8
sorrido .. mi stacco tutto .. chiamo il medico….mi AUTODIMETTO, farò tutto, prometto al medico e se mi dovesse succedere un minimo di qualcosa mi teletrasporto in ospedale …
Si apre la prima porta scorrevole. Una anziana signora sola aspetta il suo turno…avrà lei il mio letto comodo e non quella barella. Chiede aiuto… cerco di tranquillizzarla ……proseguo con la mia borsa tenuta stretta il freddo inizia a sentirsi attraverso l’uscita principale … è quasi giorno…tutto è bellissimo
Respiro profondamente……l’aria fresca accarezza il mio viso..cammino sola sulla rampa ambulanze
Chiamo mio marito. VIENI A PRENDERMI TI SPIEGHERò! Sorrido..
…mi siedo su un pilone di cemento …guardo il cielo…..
e nel silenzio della notte la mia voce tremante dal freddo sussurra
…DOLCE AMORE MIO…SISTEMO TUTTO.. DAMMI UN PO DI TEMPO …. appena ho la carta del cardiologo e dell’ematologo che posso ripartire con la ricerca arrivo … figlio mio … VENGO A CERCARTI IN CAPO AL MONDO…E CON IL TUO PAPà… CI AMEREMO PER TUTTA LA VITA…ASPETTAMI…
ho solo 42 anni ….eppure sono 22 anni che combatto per diventare madre! L’unica mia consolazione è la certezza di avere un uomo meraviglioso accanto che mi ha sempre sostenuto , ma soprattutto amato. Ora abbiamo deciso per l’adozione , il giorno che abbiamo ottenuto l’idoneità il giudice strigendoci la mano ci ha detto:” è stato un piacere conoscervi, siete 2 persone speciali”… ma allora perchè io no ?!? Comunque non mollo, so che in qualche angolo del cosmo esiste chi un giorno mi chiamerà mamma , in quel momento tutto il dolore, la frustrazione, la tristezza svaniranno come per incanto…..sarà l’inizio di una nuova vita!!
Cara Paola, io pure ti auguro di cuore di poter esaudire il tuo grande sogno. La vita ti ha riservato un percorso particolarmente tortuoso, ma questi vent’anni e più di battaglie dovranno portare a qualcosa di buono.
Ciao Maria le tue parole quando scrivi: Socchiudo gli occhi scendono lacrime silenziose, affianco a me altri compagni di sventura , si piange divisi da una tenda e si spera..
Gli occhi pieni di lacrime si chiudono e i pensieri si accavallano tra quello che ho … e quello che ho sognato in questi cinque anni: un figlio.
Mi manca terribilmente il mio bambino mai arrivato, passano davanti mille pensieri immagino di stringerlo a me di baciarlo, di sentire il suo profumo. Gli parlo, gli dico quanto amore ho dentro lo amo più di qualsiasi cosa…gli canto in modo stonato canzoni che mi cantava il mio papà e canzoni inventate per farlo sorridere… quel sorriso è dentro il mio cuore ..
mi appartiene molto. Solo che io le canzoni le cantavo a mia sorella più’ piccola grazie …a volte penso che il mio dolore non lo capisca nessuno
Qui hai trovato altre donne, e uomini, che capiscono il tuo dolore. Può essere una piccola consolazione?
grazie per aver voluto condividere con noi
un racconto bellissimo…mi hai commosso…
ti auguro tutta la felicità che ti meriti!
un abbraccio
Angelica
maria, che racconto pieno di emozione… conosco bene il tuo tormento… la speranza mista al disincanto… coraggio, combatti ancora un altro po’, vedrai che il tuo bambino arriverà da te, finalmente!