Sì, la pesca è stata decisamente fortunata. Non so se usare la parola “pesca” sia appropriato, forse sarebbe meglio parlare di “caccia”. In verità, il fenomeno che voglio registrare qui è del tutto casuale. Fortunatamente me ne sono capitati altri nel corso di questi anni, ma qui siamo andati oltre. In una sola settimana ho avuto una serie di meravigliosi incontri con lettori appassionati vuoi de IL BICCHIERE MESSO PIENO, vuoi de LA PROMESSA DEL TRAMONTO. Tante persone diverse, ma animate dallo stesso entusiasmo, alle quali devo solo dire grazie.
Dico subito che quella dei lettori è una categoria umana sublime, che ha del miracoloso. In Italia, questo mi è chiaro, il lettore è una rara avis sempre insidiato dai troppi che scrivono e vorrebbero la sua anima. Tant’è che gli appassionati di lettura tendono a unirsi in associazioni piccole, medie e grandi nate per difendersi da assalti esterni e svolgere bene la loro “missione”. Incontrare un nobile essere di questo tipo è un’esperienza magica. Fanno sempre domande interessanti che dimostrano un alto livello di competenza e curiosità.
Aggiungo qui che mi inchino alla categoria senza citare nomi e luoghi: le persone con le quali ho avuto la fortuna di chiacchierare in posti sorprendenti – tipo la Pizza OK di Baruccana – si riconosceranno senza fatica. In questo modo, però, l’elogio vale per tutti i componenti della categoria e posso esprimere con piena convinzione la mia profonda contentezza per la loro esistenza. Avere trovato tanti appassionati è un onore e un piacere. Spero solo che il nuovo cerchio degli incontri fortunati continui perché fa da muraglia. Sapere dell’esistenza di tanti cultori della parola scritta è un bel modo per ritrovare fiducia nella scrittura in un momento di passaggio che sforna youtuber, cantanti e documenti autobiografici in quantità impressionanti. E rende più difficile, amaro e complicato sopportare il peso degli anni che volano,